Vivere in Barca
Post del Gennaio 26, 2011 da Nick
Fare di una barca l’abitazione principale è una scelta affascinante che sempre di più entra nell’immaginario collettivo. Magari, dopo anni passati a utilizzare la barca per le vacanze, si scopre che per brevi o medi periodi ci si trova benone, tanto che ci sembra possibile realizzare un sogno di questo tipo. Oppure, dopo un viaggio ad Amsterdam o in altri paesi nordici, chi di noi non ha invidiato i possessori di quegli splendidi barconi ormeggiati lungo le rive dei canali che spesso sono dei veri gioielli di restauro, meglio di una vera abitazione? Nonostante ciò alle nostre latitudini, ove peraltro il meteo è molto più clemente che in altre parti del mondo, questo tipo di scelta non è diffusissima se non, spesso, per necessità temporanea: ogni skipper conosce almeno un collega che si è “dovuto” trasferire a vivere in barca senza desiderarlo veramente.
In questo post non parleremo di chi sceglie di mollare tutto ed andarsene in giro per il mondo (è un particolare “utente” del mare del quale ci occuperemo ampiamemente in un altro momento), ma di chi, pur mantenendo gli stessi stili e luoghi di vita, ha deciso di utilizzare una barca come abitazione principale o quanto meno stagionale.
Provare a vivere sulle tipiche house boat fluviali di olandese memoria, nei luoghi nostrani, dove le rive dei fiumi sembrano permettere un ormeggio sicuro, non è una scelta semplice e nemmeno economica. Spesso i fiumi che attraversano le nostre città non sono attrezzati per gestire lo stazionamento di una imbarcazione in reale sicurezza. Ormai è stata abbandonata quasi totalmente l’idea di navigazione fluviale in Italia, i fiumi e i canali non vengono più dragati periodicamente e per questo le nostre barche potrebbero avere problemi nell’eventualità di spostamenti, caratteristica che a mio parere cotituirebbe invece un vantaggio fondamentale di questo tipo d’abitazione galleggiante. Questo tipo di problema rende anche antieconomico il trasferimento della barca nel luogo che dovrebbe essere deputato al suo stazionamento permanente poichè non potremmo avvalerci del naturale mezzo di trasporto rappresentato dall’acqua, ma dovremmo pensare a costosi e mastodontici trasporti via terra. Inoltre le rive ormai non posseggono più servizi, come luce, acqua o banalmente bitte di ormeggio adeguate e ciò rende difficoltoso anche il solo stazionamento. Non ultimo, forse proprio per motivi di sicurezza, le amministrazioni locali sono sempre molto restie a concedere i permessi necessari alla realizzazione dei nostri intenti costringendoci alla ricerca spasmodica, oltre che costosa, di posti barca adeguati alle nostre esigenze.
Cosa molto diversa, invece, è utilizzare come abitazione una barca ormeggiatta in un porto al mare o al lago. In questo caso le cose si semplificano notevolmente..ammesso che si riesca a trovare facilmente un posto sufficientemente vicino al luogo di lavoro.
Ammettendo che tutto ciò avvenga, è utile analizzare le caratteristiche salienti della barca che potremmo ricercare al nostro scopo.
Come ho già detto, la possibilità di effettuare spostamenti è sicuramente un vantaggio innegabile poichè ci permetterebbe di fruire delle comododità acquisite nell’abitazione principale anche durante viaggi e vacanze. Conosco una persona che da anni vive in barca e , anche con un pizzico di fortuna devo dire, facendo il consulente informatico ha già cambiato tre città, luogo di lavoro, trovando sempre un accomodamento per la sua casa galleggiante. Così ha risparmiato notevoli risorse, soprattutto in termini di tempo, nella ricerca di un luogo dove vivere.
Consideriamo ora la scelta del tipo di barca da comprare.
Data la “propensione allo stazionamento” di questo tipo di imbarcazione, potremmo cominciare col dichiarare che le doti di navigazione della nostra casa-barca potrebbero anche non essere eccelse. A meno che non si intenda effettuare importanti e frequenti spostamenti, potremmo optare anche per un’imbarcazione con limitate qualità marinare e prestare particolare attenzione solo alla scelta del momento giusto per realizzare gli spostamenti.
Sono invece da valutare approfonditamente le caratteristiche di abitabilità e comodità della barca scelta. Tenete presente che lo spazio a disposizione in una barca è sempre ottimizzato ma, anche a parità di lunghezza dello scafo, il progetto può cambiare totalmente la quantità di spazio vitale a disposizione.
Se si utilizza la barca solo per qualche settimana o, peggio, per uscite di un week end o giornaliere, spesso non si ha effettivamente idea di che cosa serva per permanenze a bordo più lunghe, anche se limitate a qualche mese. Ecco una serie di consigli che potranno esservi utili come guida all’acquisto.
- Spazi comodi – E’ naturale pensare a realizzare la casa più comoda possibile, ma spesso i vincoli rappresentati dalla zona dove vorremo abitare o dal budget a disposizione fanno magari passare in secondo piano queste considerazioni. Esiste però una dimensione minima al di sotto della quale la barca non è più vivibile come abitazione abituale: possiamo prendere come parametro di riferimento gli spazi che ci sono sufficienti durante le classiche due settimane estive per le vacanze; basterà aumentare del 30/35% questo spazio per riuscire come d’incanto a prolungare anche all’infinito la nostra permanenza sull’imbarcazione.
- Altezze degli spazi chiusi sufficientemente dimensionate – Soprattutto se la barca si vivrà molto d’inverno, è naturale cercare di non ritrovarsi costantemente piegati ogni volta che ci si alza in piedi. Spesso le cabine sono meno alte, caratteristica accettabile a condizione che si abbiano ampi spazi adeguatamente soffittati nelle parti comuni.
- Bagno comodo – Per esperienza personale, dopo lunghi periodi di navigazione in giro per i porti, anche se molto accoglienti da questo punto di vista, la cosa che più si desidera è ritornare a fruire del proprio bagno di casa. Non dico che sia assolutamente necessaria la presenza di una vasca a idromassaggio, ma è consigliabile avere spazi molto vivibili anche in bagno, magari propendendo per un box doccia separato dal bagno principale della nostra barca abitazione.
- Luoghi di stivaggio organizzati e spaziosi – Naturalmente non penserete mai di stivare nella vostra casa galleggiante tutte le cianfrusaglie che spesso intasano ogni spazio delle nostre case. E’ però vero che anche il minimo indispensabile per poter condurre una vita normale ha bisogno di spazio. Ad esempio, potrebbe essere interessante dedicare una cabina ad armadiatura supplementare. E’ poi necessario uno stivaggio organizzato della cambusa, anche prevedendo refrigeratori e/o congelatori supplementari per non essere obbligati a continue spedizioni per la spesa che diversamente non sapreste dove sistemare. Tenete comunque presente che si sta sempre parlando di una barca e quindi le attrezzature e le dotazioni necessarie non potranno essere totalmente eliminate a beneficio di un maggior spazio disponibile!
- Coibentazione della barca – Questa differenza tra scafo e scafo non è mai chiara. Di solito le barche molto economiche e quelle destinate a essere utilizzare per competizioni e regate hanno paratie e fasciami molto sottili.
Certo il peso e la velocità possono avvantaggiare in alcuni casi, ma tenete presente che, soprattutto nelle stagioni estreme, il caldo o il freddo possono infastidirvi. Riscaldare o raffrescare una barca ha dei costi energetici alti, tanto maggiori quanto meno è efficiente la coibentazione del mezzo stesso. Tenete presente che le barche che prevedono condizionatori d’aria e/o riscaldamento hanno attitudini più consone riguardo a questo aspetto. Qualora fossero presenti sistemi di riscaldamento/condizionamento è sempre meglio essere sicuri della loro efficienza, da cui dipende la vivibilità della nostra imbarcazione con qualunque meteo. - Spazi esterni, pozzetti, flyer verandati e protetti – Cercate di avere gli spazi esterni che possano risultare sufficientemente comodi con quasi tutte le condizioni meteo. Questo vi permetterà di avere un “vano” in più molto vivibile e un’invidiabile finestra che si affaccia sul cielo e sul mondo marino! Spendere qualche soldo dal tapezziere nautico per sistemare gli spazi vivibili della vostra casa galleggiante potrebbe essere un buon investimento.
- Scelta del posto barca – Trovare un posto barca adeguato non è sempre facile (vedi post “Posto Barca – ma quanto mi costi). Caratteristiche interessanti possono essere la comodità di salita e discesa dalla barca… quanto meno per non rendere un incubo la visita di qualche conoscente o di un amico con difficoltà di deambulazione o anche, più banalmente, con scarso “piede marino”. Naturalmente la presenza di servizi, quali luce (sufficientemente dimensionata) e acqua, sono indispensabili. La presenza di internet vi permetterà di rimanere sempre in contatto con il mondo e anche di riuscire ad avere, con servizi di phone over ip, addirittura un numero fisso per il telefono; attraverso internet è anche possibile visualizzare canali e programmi televisi eliminado la necessità di costosi impianti satellitari (sempre che la televisione sia una vostra necessità). C’è da aggiungere che, anche nel caso in cui servi di questo tipo non siano presenti in porto, ormai le chiavette dei gestori telefonici mobili coprono quasi ogni zona.
Un servizio di guardiania o un sistema di allarme potrebbero essere necessari poichè tenete presente che la barca è sempre facilmente “apribile” e non è piacevole avere “visite indesiderate” a casa vostra.
Ecco come protremmo muoverci nel ricercare con attenzione l’oggetto dei nostri sogni. Di seguito vorrei proporvi un esempio di un nuovo progetto Beneteau per un’imbarcazione che bene si adatta alle caratteristiche di cui stiamo parlando, non disdegnando però anche delle buone doti di marinità e, in alcune versioni, una maneggevolezza in manovra davvero speciale. Vi ricordo, come al solito, che il budget non è un parametro considerato negli esempi che proponiamo. In ogni caso, partendo dagli esempi che proponiamo e “scremando” si può comunque arrivare all’optimum per qualsiasi tipo di tasca.
Si tratta del Beneteau Sense 50 piedi. Presentato dal cantiere francese nel 2010, dopo una trepidante attesa dagli addetti ai lavori, secondo me non rappresenta soltanto un’idea innovativa riguardo la nautica a vela. A mio avviso il colosso Beneteau ha introdotto con il Sense anche una nuova filosofia di fruizione della barca che, non dubito, verrà presto seguita da altri cantieri e non soltanto per le barche a vela. L’oggetto del nostro post calza a pennello per questo modello d’imbarcazione nonostante, direi, il sense possegga buone caratteristiche di marinità e navigabilità. Non è certo una barca da regata, ma per tutti gli altri usi è da considerarsi assolutamente adeguata. E’ già stato presentato il modello a 43 piedi che verrà certamente seguito da altri modelli costruiti sempre con la stessa filosofia. Date uno sguardo alle immagini contenute nel post e datemi i vostri commenti: da sottolineare il pozzetto fantasmagorico e la disposizione interna degli spazi. Avreste persino uno studio con tanto di scrivania!!!
Completate il post con un vostro commento a fondo pagina, il vostro punto di vista è per noi molto prezioso!
Posts che ti potrebbero interessare:
- La barca per le Vacanze
- Come uso la mia barca
- Posto Barca Ma quanto mi costi???!!!
- Regate a vela o gare di motonautica, l’importante è vincere!
- Siamo al Salone di Genova 2012
- Beneteau Vela Oceanis 41 – Prima Parte
- Linee guida per l’acquisto di una barca
- Beneteau Vela Oceanis 41 – Seconda Parte
- Barca da pesca…come scegliere!
- Barca come passatempo
Comments (13)
Direi che può quasi competere con i catamarani..
Si assolutamente, come spazi e per il concetto di vivibilità che c’è dietro…però è un monoscafo con tutto ciò che ne consegue.
[…] come Passatempo Barca per le Vacanze Desiderio di partecipare a Gare e Competizioni Uso della Barca come Abitazione Barca come Bene di Rappresentanza Barca per Pesca Amatoriale Barca per usi […]
Prima o poi andrò a vivere in barca. E’ un sogno che ho da quando sono nato e fortunatamente la mia dolce metà la pensa esattamente come me. Abbiamo due figli e crediamo che, anche per loro, sarà un’esperienza indimenticabile, un vero e proprio addestramento alla “libertà assoluta”, in ogni sua forma ed espressione. Mi sto informando molto e, da quello che ho letto e visto in giro, credo che l’unica scelta possibile sia quella di comperare una barca interamente in acciaio; una soluzione vecchio stile. In giro ci sono vecchi rimorchiatori, pescherecci totalmente ristrutturati e scafi simili che si adattano perfettamente ad una vita di bordo perenne. Credo sia indispensabile optare per scafi con carene dislocanti, soprattutto per recuperare spazi interni. Cosa che con le classiche carene planati non sarebbe possibile. Inoltre imbarcazioni in vetroresina di ultima generazione hanno prezzi proibitivi. Diversamente imbarcazioni in acciaio si possono trovare a prezzi sbalorditivi. Sono, inoltre, molto più sicure.
Ciao Eduardo,
le tue considerazioni sono assolutamente valide e condivisibili. Le scelte che descrivi ti danno la possibilità di avere spazio, quindi confort, ad un prezzo abbordabile. Tieni presente però che i costi di ristrutturazione e di mantenimento (parlo soprattutto del porto) di una barca del genere potrebbero essere molto alti. Però la tua proposta è sicuramente affascinante…ho per le mani un rimorchiatore di 32 metri e devo dire che per me, fondamentalmente amante delle barche a vela, questa è una delle pochissime barche a motore che amerei possedere: solida, spaziosa, utile a lunghe e lunghissime navigazioni. affascinante, sicura…insomma una casa galleggiante a tutti gli effetti. Il prezzo di vendita, la barca è lussuosamente rifinita, è molto alto naturalmente, ma il concetto che segue è proprio quello che tu intendi.
Facci sapere se riuscirai a coronare il tuo sogno come e con che barca… a presto
Anche io ho questo sogno ed ora mi sono messo in testa di realizzarlo. Vorrei interfacciarmi con te, vedere come fare diventare un sogno una realtà. ti ho lasciato la mia mail ed i miei telefoni sono 0541 718497 (ufficio) pers.: 392 6709100 oppure 368 8036197. Mi farebbe molto piacere parlare.
Cordialmente
Roberto
-dicono che spostarsi in grecia pare costi mooolto meno…!!! ne sai qualcosa e se e’ vero dove?
– secondo te quali sarebbero i costi orientativi del vivere in barca a vela, considerando ormeggio, cambusa, rimessaggio e…che altro?
Ciao Eli,
ti ringrazio per l’attenzione. E’ vero! Spostarsi in Grecia costa meno che avere la barca in Italia. Ma questa cosa è vera per pressoché ogni nazione fuori dall’Italia (purtroppo)!
Comunque è una valutazione che puoi fare nel caso decida di vivere definitivamente in barca. Anche il clima da quelle parti, oltre che il paesaggio, aiuta. Per quanto riguarda i costi, è possibile risparmiare anche il 50% su quelli legati strettamente alla barca. Per i costi di sussistenza (cambusa etc) bisogna riferirsi al livello del costo della vita locale che non sempre potrebbe avere gli stessi indici di sconti, rispetto all’Italia, del mondo nautico. Consulta comunque un altro post http://www.mifacciolabarca.it/2011/02/posto_barca_quanto_costi/ per dedurre quanto possa essere vantaggioso fare una scelta anche “italiana”.
Grazie e a risentirci
ma dimmi perche non ho capito bene e senza che io possa apparire polemico, tu prendi in considerazione per vivere in barca una barca da 50 piedi? E barche piu piccole e piu realistiche alle vere possibilta ? 50 piedi e` un costo enorme e non solo il comprarla, ma soprattutto il mantenerla piu o meno il costo di un attico al centro. Non si potrebbe tentare con qualcosa di piu realistico/ Grazie
Assolutamente d’accordo con te…l’esempio del 50 Sense Beneteau serviva a far vedere un progetto di barca prettamente indirizzato a questo scopo. Si può vivere anche in una barca più piccola. Poi il budget può essere ottimizzato rivolgendosi ad usato di qualità che comunque può essere un’alternativa più economica ed interessante. Il post voleva dare dei consigli su “come” scegliere e non su “cosa” scegliere. Ciao e ti ringrazio per il commento.
ciao, io da un anno vivo in barca. sulla costa romagnola. spinto più dalla comodità e dal prezzo,circa un anno fa, ho comprato una barca motore,in legno,di 21 mt. poi arriva estate e la voglia di muoversi. proibitivo pensare di mettere in moto 1000 hp……… credo che il sense 50 possa competere con la mia attuale dimora. ciao
paolo
Ciao Paolo
assolutamente d’accordo con te! Molti stanno facendo questo passo, dal motore alla vela intendo, perché oltre ai risparmi che indubbiamente porta l’uso di queste barche, anche gli spazi interni, ed il Sense ne è un esempio emblematico, sono sempre più godibili ed ottimizzati per questo tipo di utilizzo. Puoi, se ne hai voglia, parlarci più approfonditamente della tua esperienza d’uso della barca come abitazione? Grazie
io sto pensando di comprare un caicco turco..sono barche molto grandi e spaziose ad un prezzo molto vantaggioso in proporzione alle dimensioni.. anchio come molti mi sto chiedendo quali possano essere le spese fisse, di stazionamento, manutenzione ecc.. leggevo su un forum il prblema della chiglia e del fasciame in legno che secondo alcuni ha un costo di 15 20 mila euro l’anno sono per mantere in ordine una barca in legno.. qualcuno ha riscontro di questa cosa? altre curiosità sono sui permessi..e sull’energia elettrica.. un posto barca ti fornisce queste cose per vivere?